Festival del Fund Raising: io c’ero!

Eh si, dopo una giornata di decantazione, 24 ore di silenzio, i cantanti lirici le fanno prima dell’opera, io le faccio dopo, per metabolizzare, digerire, comprendere e consolidare, eccomi a parlare della prima edizione del Festival del Fund Raising.

La prima sensazione? Mi son divertito! Esperienza positiva, una di quelle emozioni che dopo averle vissute, stai meglio e se è vero quello che ha detto Mr Pidgeon, la rivivrò volentieri.

Tre giorni in una comunità, non virtuale ma vera, gente in carne ed ossa, gente di cui hai la sensazione che ti puoi fidare e che mette in comune una parte importante della propria vita, l’esperienza e la professionalità lavorativa, ma anche molto di più, ilproprio modo di concepire la relazione con gli altri. Parole grosse? Non credo. Difficile regger maschere per tre giorni di convivenza in cui condividi una quantità di tempo e di situazioni, e questa residenzialità “forzata” (ma molto piacevole) ha fatto comprendere come sia una parte del mondo del fund raising in Italia. Certo, una parte perchè si è consapevoli che non c’eravamo tutti, ma comunque, come dice il proverbio, gli assenti hanno sempre torto, e comuqnue da qualche parte bisogna pur cominciare.

Chi ha organizzato qualche evento sa perfettamente che se i partecipanti non si lamentano, significa che tutto è andato bene, e così è stato. Ci ho pensato anch’io ma non mi è venuto in mente nulla per cui presentare una lamentela, non è piageria, ma realtà. Il luogo, l’assistenza ai partecipanti, gli apparati tecnologici, le comunicazioni, le informazioni, il vitto, i buffet e i coffe break, la qualità delle relazioni, soprattutto, la disponibilità di tutti. Mi rendo conto che tutto ciò sembra banale, ma per parlare, o in questo caso scrivere, non necessariamente bisogna avere notizie sensazionali o fatti straordinari, anche se questo festival per qualcuno, compreso il sottoscritto, lo è.

Si può semplicemente dire che l’idea è stata buona e la sua realizzazione altrettanto? SI! Onore al merito, dagli ideatori ai tanti amici che hanno permesso che 300 persone si incontrassero e finalmente, potessero parlare e confrotnassero sul proprio modo di intendere il fund raising.

La sensazione positiva? Quella di essere stato presente a qualcosa di importante, all’inizio di una tradizione, allo start di qualcosa che produce un cambiamento dal quale non c’è ritorno.

Nella foto Guya Raco ed io durante la sessione di lavoro: che soddisfazione!


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7 risposte a “Festival del Fund Raising: io c’ero!”

  1. Come è andato il Festival del Fund Raising 2008 | Valeriomelandri.it

    [...] dicono i commenti dei vari blogger relatori e partecipanti al Festival), vedi qui, qui, qui, e qui). Desidero ringraziare i volontari del Comitato organizzatore del Festival del Fund Raising: Adele [...]

  2. Laura Sandini

    ciao Luciano,
    complimenti per la nuova avventura del blog. Per quanto riguarda il Festival… beh…anche io ringrazio chi ha “messo in piedi” questa bellissima opportunità e ringrazio di cuore tutti i partecipanti per lo spirito che li ha accompagnati.
    Si è respirata tanta voglia di condividere le proprie conoscenze ed esperienze, di far crescere il mondo del fundraising italiano, di conoscersi e di far rete.
    Un bel segno per il non profit.

  3. Guya

    Grazie per la citazione.
    Per il resto credo che solamente se ci si diverte e si è in armonia si possa lavorare bene.
    Guya

    PS:inviatemi le fotografie

  4. luca palmas

    allora allora…
    sono quasi emozionato a scrivere un commento sul blog di uno stimato (almeno da me) prefessionista, ma soprattutto di un amico!
    e siccome tutti parlano degli aspetti seri del festival io commenterò quelli faceti…
    a me il festival è piaciuto tantissimo perchè mi sono divertito!
    perchè ho incontrato persone vere e simpatiche.
    perchè ho tastato con mano (in senso metaforico) quanti bravi fundraiser ci sono! e quanto ancora sono lontano da quel livello!
    perchè in fondo siamo davvero un’allegra combriccola di persone che anche ai massimi livelli fanno le cose seriamente senza prendersi troppo sul serio (trane pochissimi).
    l’unica rimostranza riguarda le foto: le bonazze che si vedono in piscina e nelle terme non erano al nostro festival…
    LP
    ps hai notato che all’angolo della privacy non si avvicinaca nessuno per non disturbare la privacy della persona che lo gestiva?
    pps prima o poi aprirò anche io un blog perchè i blogger al festival erano gli uomini più desiderati…

  5. Cesca

    Qui c’è qualcosa che non va….
    Dov’è che vengono citati a dovere i pranzi luculliani che ci hanno dolcemente traghettati da una sessione all’altra?
    Che tra l’altro, in alcuni casi, rischiano di lasciare il “segno” più dei contenuti didattici… tu mi capisci, vero, luciano…?!?

    Questioni gastronomiche a parte, grazie a tutte le belle persone che ho conosciuto per l’allegra compagnia e le risate sincere.
    Adesso mi è più chiaro il motivo per cui alcuni colleghi si volatilizzano in un batter d’occhio quando si tratta di partecipare ad una reunion di fundraiser….
    A prestissimo, e ricordate che il Festival Biblico vi aspetta!!!

  6. Il Festival del Fundraising - Il mio parere | Fundraising.it

    [...] Luciano Zanin [...]

  7. Livia

    il Festival, già speciale negli intenti e nell’effettiva realizzazione, sarebbe tuttavia stato meno speciale senza la vostra presenza, cari Luciano (herr blogger), Guya, Luca e Francesca!
    buon lavoro con il blog, Luciano
    Guya, le foto stanno arrivando (e anche i video by Doctor Palmas)..

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